WARGAMES Giochi di guerra: Autoidentificazione selvaggia e il videogioco della Coleco

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Nel 1983, Wargames – Giochi di guerra impose l’autoidentificazione selvaggia a una generazione di teen-ager italiani, l’amore sconfinato per Ally Sheedy, e un buon videogioco di Coleco

Nel 1983, Wargames Giochi Di Guerra, non è stato semplicemente un film, è stato un SEGNO. Un segnale ben preciso che autorizzava qualsiasi sedicenne che si intendesse di nuove tecnologie a nuclearizzare l’intero pianeta e sterminare la razza umana.
I ragazzi come me ci andarono a nozze e uscirono dal cinema belli pompati, tipo come facevano gli immigrati italiani in america quando uscivano da vedere “Rocky”. Ovviamente noi avevamo già studiato la lezione ed eravamo preparati, avevamo già i nostri bei computer a casa, sissì, ma era un dato di fatto che con un Commodore 64 o un Atari 800XL riuscivamo a malapena a tenere un’agenda casalinga che ricordasse a mamma di comprare le carote. Niente lancio di missili termonucleari, purtroppo.
La cosa, però, non ci scoraggiava, eravamo sicuri, convinti DENTRO che, prima o poi, dall’intimo tepore della nostra cameretta almeno un missilino, nella vita, lo avremmo fatto partire.

 

È difficile confrontarsi con Wargames Giochi Di Guerra, innanzitutto perché è un gigante della mia giovinezza e poi, fattore non da poco, perché c’è Ally Sheedy, al tempo giovane attrice che mi faceva battere il cuore e perdere diottrie. Quindi scusate tanto se non riuscirò ad essere severo quanto dovrei, ma il tributo di riconoscenza verso questo film surclassa il mio senso critico, un po’ come succede ai fan di Vasco Rossi. Sono DECENNI che il cantante di Zocca raschia il fondo del barile e vive di rendita, ma per i fedeli estimatori lui rimane sempre il BLASCO e non si discute.

Ally dov’eri quando ti cercavo? Ah si, IN AMERICA. Eh già…vabbè

Wargames Giochi Di Guerra ha avuto il grande merito di sbolognare alla massa il concetto di macchina computer che, se saputa usare, consentiva a CHIUNQUE di fare cose all’apparenza incredibili. Prima di questo lungometraggio, nell’immaginario collettivo, i computer erano relegati dentro ai laboratori scientifici, utilizzati da tecnici con camice bianco che riuscivano ad interpretarli e parlare la loro lingua contorta. Dopo questo lungometraggio, TUTTI possono essere capaci di usare un computer. «Se un giovane sbarbato come David Lightman ce l’ha fatta, vuoi che anche noialtri non possiamo essere da meno?» Fuori dal cinema non ero il solo a pensarla così, ve lo assicuro.
E d’un tratto eravamo diventati tutti smanettoni come lui, tutti bravi ad usare il nostro computer esattamente come faceva lui. Però di Ally Sheedy neanche l’ombra. Sigh!

Oh, dai, Omone. Smettila che mi fai arrossire!

Ma veniamo alla trama in formato .RAR:
David Lightman è un giovanissimo turbonerd mago dei computer. Da casa è addirittura capace di collegarsi al computer della scuola e cambiarsi i voti. Un giorno, mentre cerca un server di videogiochi per forzarlo e abusarne, trova un accesso sconosciuto ad un computer che gli offre di giocare con una vasta varietà di giochi a sfondo bellico. David ovviamente accetta, e inizia una partita al gioco della “Guerra termonucleare globale”, solo molto più tardi capisce di essersi collegato ad un mainframe del pentagono (aka W.O.P.R.) e di aver messo in pericolo l’intero pianeta.

 

L’idea non era banale per quei tempi, forte anche del chiassoso momento che stavano vivendo i videogames alle prese con una crisi profonda che li avrebbe ridimensionati radicalmente. C’è, però, da dire una cosa molto importante che spesso viene sottovalutata: Il protagonista, David Lightman (interpretato da un giovane Matthew Broderick ignaro che nel remoto futuro avrebbe procreato con Sarah Jessica Parker facendo sesso nella città), aveva in camera un’apparecchiatura DA PAURA su cui noi brufolosi sbavavamo litri di saliva, e anche se ci fosse stata data la possibilità di acquistarla, non sarebbero bastati i RENI, non sarebbe bastato neanche vendere la NONNA tutta intera. La cifra necessaria per un teen-ager italiano del 1983 sarebbe stata inconcepibile.
David, infatti, usava uno dei primi microcomputer della storia, l’IMSAI 8080 (un clone del più famoso MITS Altair 8800) con lettore floppy a 8 pollici, sintetizzatore vocale, e accoppiatore acustico/modem. Roba che da noi, soltanto il parlarne, evocava lo spirito di Spock ( morto da poco nel film del 1982, “L’ira di Khan”) che cominciava a volteggiare intorno agli ignari interlocutori.

wargames giochi di guerra

David, un angelo, e il super-computer bombardone

Wargames Giochi Di Guerra è poi stato uno dei primi ad aver portato all’attenzione del grande pubblico tecniche di hacking e termini oscuri tipo backdoor (questa sconosciuta), oltre che il problema della sicurezza legato all’utilizzo delle reti informatiche e il famigerato DEFCON. Termine quest’ultimo poi utilizzato (in codice) da tutti i fidanzati italiani in crisi per descrivere lo status della propria relazione.
David, esteticamente, non è esattamente lo stereotipo del nerd. È, sì, un ragazzo brillante ma è anche piacente, ha la battuta pronta, e soprattutto fa una cosa che generalmente i nerd non riescono mai a fare: TROMBA. Questo fatto ha tratto in inganno milioni di ragazzini che credendo fermamente nell’equazione: mago dei computer=fidanzato di Ally Sheedy, si sono poi ritrovati incastrati in una vita di privazioni infilandosi nel tunnel di Dungeons & Dragons.
Molto bello è l’impiego, nella trama di vere pratiche di hacking come quella che usa David quando programma il suo computer al fine di chiamare tutti i numeri telefonici di una determinata area urbana alla ricerca di un’altro computer che possa rispondere. Questa tecnica divenne di largo uso quando le connessioni si effettuavano via modem, e fu battezzata WARDIALING proprio in onore del film.
Altra chicca è quando David vuole telefonare senza soldi e smonta la cornetta facendo un corto-circuito al suo interno con un pezzo di lattina. Negli Stati Uniti quel metodo (e molti altri) era divenuto di largo impiego e aveva fatto perdere alle compagnie telefoniche fantastilioni di dollari.

Qui è quando Magnum CDi affrontò un viaggio internazionale per fare da comparsa

 

Ovviamente una delle parti più interessanti per noi giovani divorati dall’acne fu quella legata all’aspetto videoludico. Già dalle prime scene David appare impegnato in una sala giochi dove troneggiano giochi che poi sarebbero diventati pezzi di storia come Pac-Man, Tron, Jungle Hunt, e soprattutto Galaga.
Inoltre, un omonimo videogioco venne sviluppato da Coleco per il suo Colecovision nel 1984, e successivamente portato su altre piattaforme come il Commodore 64 e la famiglia Atari 8bit.
La trama del gioco non ripercorreva assolutamente quella del film, ma era ispirata alle vicende che si svolgevano nel grande salone del NORAD quando il W.O.P.R. giocava la sua guerra simulata. È un gioco in cui bisogna difendere gli Stati Uniti da un attacco nucleare. Scopo principale è quello di evitare di far arrivare il livello DEFCON (DEFense readiness CONdition) a 1, pena lo scoppio della Guerra Termonucleare Globale e la fine del gioco.

OMONE

Uomo di mare, scribacchino, padre. Arrivo su un cargo battente bandiera liberiana e mi installo nel posto più vicino al retrogaming e la cultura pop anni '80/'90. Nel mio passato ci sono progetti multimediali falliti in collaborazione con Makkox; tre libri scritti in collaborazione con me stesso e tre podcast di relativo successo. Atariano della prima ora, mi piace molto giocare ai videogiochi vecchi e nuovi. Tutte le notti guardo le stelle e aspetto che arrivino gli UFO.

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2 Responses

  1. marco ha detto:

    Stavi proprio avanti, io guardavo solo l’attrice….
    Comunque hai ragione, un film che poteva sembrare banale ma non lo era.
    Grazie per l’Amarcord!!

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